Guardate questa camera… cosa vi viene da pensare?

Mi scrive Mak un adolescente di 15 anni e mi parla del rapporto con i suoi genitori. Mi ha molto colpito una parte della lettera che ho chiesto a Mak di riportare:

…. soprattutto mia madre mi sta sempre addosso per la mia camera, dice che è disordinata, ma sarà disordinata per lei, approfitta di ogni cosa fuori posto per aggredirmi e ricordarmi che sono un buono a nulla e che non faccio niente per aiutare in casa…. questo non è un albergo…. ma dottore scusi la mia cameretta ordinata mi mette una tristezza infinita, sembra falsa, vuota, non abitata, non mi rappresenta…

La camera dei nostri figli è spesso al centro delle battaglie tragenitori (spesso le mamme), che vorrebbero dai figli un segnale importante di aiuto e condivisione al ménage quotidiano e i figli, che sentono la camera come un proprio spazio inviolabile, una delle prime manifestazioni del proprio essere, della propria psichicità, della libertà di esprimersi. La lotta spesso si fa dura, con i padri che (quando ci sono), sono nel mezzo, emotivamente in conflitto tra il difendere il figlio “che poi non fa niente di male” e il rappresentare con la mamma la regola. Capita che il padre si senta chiamato in causa indirettamente (anche io faccio poco per aiutare in casa, o anche io ero così a casa dei miei) e  si schiera con la moglie (colmo dei suddetti vissuti) a far fronte unico contro un figlio che protesta, ignorando che spesso è proprio nell’imporre al figlio che s’instaura l’inizio di una problematica relazionale e talvolta psicologica. Lascio a voi spazio per commenti e per racconti personali illuminanti (o meglio ordinanti) ….

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