Con immenso piacere, qualche giorno fa, ho letto che la dott.ssa Lisa Galli collega psicologa e psicoterapeuta che di recente ha tenuto un incontro presso Accademia della Narrazione avrebbe parlato per TeleThon a Modena del suo libro Quando la vita cambia colore edito da Mondadori.
In questi giorni ho finito di leggere, anzi di rileggere, il libro di Lisa. E’ un libro che parla di dolore e malattia, che ho trovato meraviglioso, ancor più della prima volta che l’avevo letto, due anni or sono.
Non sono abituato a rileggere un libro, ma durante l’incontro con Lisa ho maturato che avrei fatto bene a rileggerlo, come se il messaggio fosse venuto dalla memoria della precedente lettura: ho scoperto che quando si rilegge in tempi diversi uno stesso libro, sembra che si approfondiscano le connessioni e che viaggi ancora più nel profondo.
Quando la vita cambia colore è un libro scritto con il cuore, da una persona che vive le situazioni di sofferenza con una grande capacità empatica: ciò che sconvolge di più è che ogni capitolo ti lascia una traccia, penetra nella parte più profonda del proprio Animo e arricchisce il lettore di una energia vitale del tutto inaspettata rispetto ai contenuti del libro.
Durante l’incontro di Novembre, molti dei presenti hanno acquistato il libro e sapendo che spesso leggete questo blog, vi invito a commentare e a descrivere la vostra esperienza di lettura…
Comincio io, partendo dal primo capitolo e citando i versi che il libro riporta di Pirandello: Un fulmine a ciel sereno (cap. 1)… Se la morte…fosse come uno di quegli insetti stani, schifosi, che qualcuno inopinatamente ci scopre addosso… Lei passa per via; un altro passante all’improvviso, lo ferma e, cauto , con le due dita protese, le dice: “scusi, permette? Lei egregio signore, ci ha la morte addosso”. E con quelle dita protese, gliela piglia e gliela butta via… Sarebbe magnifica! Ma la morte non è come uno degli insetti schifosi. Tanti che passeggiano disinvolti e alieni, forse ce l’hanno addosso; nessuno la vede; ed essi pensano tranquilli a ciò che faranno domani o doman l’altro… L.Pirandello, La morte addosso.
Chi si ammala spera che i medici facciano in tempo a strappargli di dosso, in fretta la malattia. Si augura che, “con due dite protese” la possano “pigliare e buttare via”, con poco danno e poca sofferenza. Ma la malattia non è un insetto di cui si possa disfare con facilità (da Quando la vita cambia colore. Ed. Mondadori).
…Mi torna in mente quel che mi disse una madre malata: “Sono avvilita, perchè non conosco il mio futuro, ma sono soddisfatta di quello che ho imparato sul mio presente. Ho fatto una grande scoperta: mi sono accorta che se preparo la cena mezz’ora dopo il solito orario non accade nulla, proprio nulla di male… ma io guadagno la possibilità di coccolare mio figlio sul divano”(da Quando la vita cambia colore. Ed. Mondadori).
Mi aspetto che molti di voi commenteranno, si racconteranno, inseriranno commenti…. o andranno sabato 17 ad ascoltare direttamente Lisa, che vi assicuro vi trasmetterà sensazioni di pace e serenità facendovi scivolare i problemi del nostro vivere quotidiano… restituendovi quella gioia di vita semplice di cui molti di noi godono (o solo parzialmente) inconsapevolmente.
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